Demone Bianco: la storia di Giacomo Cutrera

Demone Bianco: la storia di Giacomo Cutrera

Raccontarsi è il miglior strumento per raccontare. Ce lo spiega Giacomo Cutrera tra le pagine del “Demone Bianco”, una testimonianza della sua esperienza di scuola e di vita. In questo libro, scaricabile on-line in formato pdf e realizzato con caratteri più grandi e un’interlinea più robusta per rendere il testo più leggibile, Giacomo condivide la storia della sua dislessia.

Quando in un compito in classe un ragazzo completa in modo eccellente solo due facciate su quattro, un’insegnante comprende che lo studente è intelligente, ma non capisce il motivo per il quale il ragazzo non completi le sue verifiche. La docente non sa che il giorno prima il ragazzo ha trascorso tutto il pomeriggio a studiare le sue materie, lei vede un compito completo solo al 50% e decide di dare un’insufficienza al ragazzo.

Questo è uno dei tanti episodi vissuti da Giacomo nel corso della sua carriera scolastica. Gli insegnanti non erano in grado di valutare la sua preparazione e ritenevano che non si impegnasse abbastanza per raggiungere un risultato sufficiente. Dopo tanti anni di frustrazione Giacomo decise di reagire ed espresse i suoi sentimenti in un tema. Pochi mesi dopo gli venne diagnosticata una dislessia evolutiva che si manifestava in un disturbo nella lettura.

Giacomo aveva quattordici anni quando scoprì che la sua capacità di lettura era pari alla metà della capacità di lettura di norma e che il processo di lettura stesso richiedeva uno sforzo energetico notevolmente più ampio. Approfondendo l’argomento scoprì che altre tipologie di dislessici presentavano caratteristiche particolari. Alcuni oltre alla difficoltà nella lettura, presentavano anche difficoltà nella scrittura(Disgrafia), nell’ortografia (Disortografia) e nei calcoli (Discalculia).

Concluse le scuole medie Giacomo si iscrisse all’Istituto Tecnico Industriale Statale Benedetto Castelli, anche se i suoi, ormai ex, insegnanti avevano fortemente sconsigliato quella scelta. I professori dell’Istituto erano a conoscenza della sua difficoltà di lettura avendolo appreso dalla scheda personale dove, tra le altre cose, si richiedeva che gli fosse concesso il doppio del tempo per completare una verifica. 

Un giorno, senza preavviso la professoressa di matematica gli consegnò un compito che aveva svolto precedentemente e dove spiccava in rosso il voto 5, che corrispondeva all’insufficienza e poi, senza dare troppe spiegazioni, gli disse di mettersi con il banco nell’angolo e gli diede un’altra verifica sullo stesso argomento. Se, per la prima verifica, il tempo stabilito erano 50 minuti, per la seconda gliene diede 100 e il risultato fu direttamente proporzionale.

I nostri demoni sono le nostre sfumature, disegnano le nostre vite, ci raccontano. Oggi Giacomo è laureato in ingegneria informatica e continua a regalare all’altro la sua storia, la storia di un ragazzo eccezionale, la storia di un ragazzo che non ha più paura, un ragazzo che ha fatto una scelta, la scelta di donare il suo coraggio. Grazie…

 

 

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